Rimborsi IRPEF - pag. 2 di 2
Circa le modalità di pagamento, è prevista per tutti i soggetti passivi una deduzione di 3.000 euro, a tale deduzione si aggiungono poi 4.500 euro per un reddito derivato da lavoro indipendente, 4.000 euro per un reddito derivato dalla pensione, 1.500 euro per un reddito derivante dal lavoro autonomo. PER gli altri tipi di redditi non rientranti nelle precedenti categorie, vengono aggiunti 3.000 euro.
Queste cifre comunque sono trattate in linea di massima, in quanto, l’importo reale da versare viene calcolato attraverso una formula matematica specifica, per la quale: (26.000 euro + deduzione - reddito complessivo)/ 26.000= aliquota. Applicata la formula, se il risultato sarà maggiore o uguale a uno, il reddito è esente; se il risultato è zero o minore di zero la deduzione non compete; se invece esso è compreso tra lo zero e l’uno, la deduzione conviene per l’aliquota definita dal rapporto di cui si è trattato sopra.
I dividendi azionari possono essere pagati in momenti separati grazie alla cedolare secca, introdotta nel 1974, che viene pagata in misura fissa, a prescindere dalla ricchezza e dal reddito del soggetto che contribuisce.
Comunque, rivolgendosi all’Agenzia delle Entrate, è possibile richiedere un rimborso dell’imposta pagata, attraverso la compilazione di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Dopo aver ottenuto la convalida da parte dell’Agenzia delle Entrate, a distanza di tempo è possibile rivolgersi al Garante del Contribuente della propria regione , presentando un’altra istanza in carta semplice.
Inoltre il contribuente, avrà diritto, oltre che al rimborso, anche agli interessi erariali, che, diventeranno effettivi dal secondo semestre solare successivo alla scadenza stabilita per il termine di presentazione dell’istanza di rimborso.
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